V.P e P.P.V.P.
La pompa a vuoto (VP) rappresenta un dispositivo di fondamentale importanza per la riabilitazione peniena e per quegli individui parzialmente o totalmente impotenti che non rispondono all’assunzione dei farmaci erettogeni o che non possono ( o non vogliono) ricorrere ad essi in modo continuo o programmato. Nei pazienti diabetici non responder agli inibitori della 5α-reduttasi l’uso della vacuum pump abbinato all’applicazione di un ring constrictor rappresenta l’unico modo per ottenere un’erezione e avere rapporti. Le VP ad aria sono dispositivi che fanno il vuoto utilizzando l’aria cioè sottraendo l’aria da un contenitore a tenuta applicato intorno al pene. In tempi più recenti sono stati proposti dispositivi che utilizzano acqua, VP ad acqua, nel senso che l’azione di aspirazione operata del vuoto atmosferico viene mediata dall’acqua che è il mezzo che circonda direttamente il pene. Va precisato che l’uso del VP presuppone una accurata depilazione del pube. Questa va fatta preferibilmente con creme depilatorie in quanto l’uso del rasoio provoca microlesioni che possono essere porta di entrata di agenti patogeni e va ripetuta periodicamente almeno due volte al mese. La depilazione va fatta tutte le volte che si utilizzano dispositivi da applicare al pene soprattutto nel caso del VP e dei Rings a dimora (long lasting rings LLR). L’uso del VP richiede un learning time prolungato, perché bisogna imparare come proteggere le gonadi dalla suzione e soprattutto i tempi e i modi dell’aspirazione. A scopo riabilitativo la VP viene impiegata per far compiere in modo passivo alle strutture vascolari del pene una ginnastica consistente nel richiamare sangue arterioso ossigenato nei corpi cavernosi e nel farlo refluire per via venosa ristabilendo le condizioni pressorie normali. Si simula in tal modo ciò che accade nel corso di una erezione fisiologica con beneficio per la funzione erettile. Ma soprattutto questa ginnastica vascolare è utile quando il pene soffre di un deficit vascolare cronico come nella malattia diabetica o arteriosclerotica con conseguente retrazione dell’organo e fibrosi più o meno estesa. In questi casi l’uso del VP rappresenta la metodica riabilitativa migliore per recuperare trofismo ed elasticità dei tessuti. Un altro campo di applicazione del VP è la riabilitazione dopo ablazione totale della prostata per cancro. In queste condizioni come conseguenza diretta dell’intervento si ha un accorciamento dell’uretra che comporta un accorciamento del pene. Inoltre, sempre come conseguenza dell’intervento, si può avere una impotenza più o meno marcata e duratura. La fisioterapia di riabilitazione col VP associata all’assunzione di farmaci può favorire un recupero della funzione erettile più precoce ed efficace. La difficoltà nell’uso del VP sta principalmente nel fatto che bisogna adattare le modalità di uso della pompa alle caratteristiche anatomiche e di sensibilità del paziente. La VP difatti prevede una serie di accessori per far aderire al meglio il cilindro della pompa alla cute pubo-scrotale garantendo una tenuta ottimale ed evitando il risucchio di parti di cute pubica o scrotale con secondaria comparsa di dolore e necessità di interrompere l’aspirazione. A tale scopo, ad esempio, per evitare che i testicoli possano essere attratti verso la pompa è utile bloccarli nello scroto con un apposito anello elastico. Analogamente per favorire il migliore adattamento del cilindro del VP al pube bisogna scegliere la guarnizione più adatta in relazione alla forma e al materiale più o meno morbido. La modalità con cui va applicata l’aspirazione deve essere estremamente cauta, con steps di funzionamento della pompa intervallati da pause che consentono al pene di adattarsi in modo molto progressivo alla condizione del vuoto pressorio. Se si verificano suzioni abnormi di parti dei tegumenti del pube o dello scroto la procedura va interrotta e iniziata di nuovo. Una volta che, dopo aver esercitato la prima aspirazione per alcuni secondi, non si siano verificate suzioni anomale, bisogna fermarsi per diversi secondi per poi ricominciare, sempre con brevi fasi di aspirazione. Il paziente comincerà ad avvertire una sensazione di costrizione alla base del pene, sensazione di intensità sopportabile, che lentamente si trasformerà in una sensazione di tensione lungo il cilindro penieno e infine nel glande. Quando il paziente avverte la maggiore tensione nel glande il suo pene raggiunge la massima erezione che comporta una dilazione massimale dei tessuti erettili che non si riesce a raggiungere nel corso di una erezione fisiologica. Questa procedura può essere reiterata più volte se si vuole effettuare una seduta di riabilitazione. Se invece l’uso della VP ha lo scopo di ottenere una erezione a fini sessuali, alla procedura descritta sopra si deve far seguire il rilascio di un ring constrictor precedentemente applicato sul cilindro del VP , ring che manterrà il pene eretto per un tempo sufficiente a portare a termine un rapporto sessuale. Negli USA l’uso del VP è la procedura più adottata dai diabetici non responder e consigliata dalle associazioni dei malati di diabete. Inoltre per potenziare l’erezione e favorire un recupero della forza erettile è molto utile far seguire alla erezione vacuum indotta e mantenuta col ring constrictor, un tempo di compressione del cilindro penieno con appositi manicotti capaci di esercitare una compressione a pressione controllata del pene eretto. Il controllo viene effettuato con manometri e la pressione va regolata su valori non eccedenti i 200 mmHg.
Il VP da solo non è in grado di provocare un incremento dimensionale del pene ma se, dopo aver raggiunto la espansione massimale del pene come si riesce ad ottenere solo col vacuum, si applicano i soft rings secondo il SRW concept, si mantiene a lungo una condizione di turgore penieno estremamente utile all’accrescimento dell’organo.
Risultati. Il VP è un dispositivo di comprovata efficacia per ottenere l’erezione in pazienti diabetici non responder ai farmaci. Analogamente risulta utile nella riabilitazione peniena dopo ablazione totale della prostata, anche al fine di riguadagnare la dimensione ridotta dall’intervento.
Molto utile altresì come procedura incrementale associato alla applicazione di SRW.
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