Terapia della E.P
L’eiaculazione precoce (E.P.) è un disturbo della normale latenza eiaculatoria che comporta un orgasmo precoce a distanza di pochi secondi o di qualche minuto dall’inizio della penetrazione. In casi estremi l’orgasmo può avvenire anche per la semplice forte eccitazione senza la penetrazione o la manipolazione del pene. Nella maggior parte dei casi il tempo di latenza (IELT) è di uno/due minuti. E’ una condizione che genera frustrazione nel maschio e insoddisfazione della partner, provocando un forte disagio della coppia che deve ricorrere alla terapia psico-sessuologica e alle cure dell’Andrologo, per il disturbo maschile. La PE è per lo più una disfunzione presente fin dalle prime esperienze sessuali del soggetto. Talvolta però può instaurarsi in concomitanza o a seguito di fenomeni infiammatorii del complesso prostato-vescicolare per poi scomparire spontaneamente con la guarigione della flogosi, ovvero può subire fasi di remissione e di riacutizzazione. Sulla PE giocano un ruolo fondamentale stimoli di natura psicologica, quali condizioni di stress o ansia da prestazione che spesso si associa alla PE per il timore più o meno consapevole di avere una detumescenza anche parziale nel corso del rapporto. In questi casi l’orgasmo precoce, ponendo fine al rapporto, libera l’uomo dal timore di avere una diminuzione o una perdita della durezza, condizione vissuta con molto disagio dal maschio. Altri fattori psicologici possono essere legati a senso di inadeguatezza relativi a condizioni anatomiche o a disturbi della psico-sessualità (identità e ruolo maschile, complessi nella relazione materna o con la donna in generale, avversione al rilascio dello sperma in vagina, ecc.). Nella maggior parte dei casi è presente una ipersensibilità della mucosa del glande e del prepuzio che innesca la risposta eiaculatoria appena viene stimolata. Questa ipersensibilità può essere presente fin da bambino ovvero seguire un intervento di circoncisione che denudando il glande ne mette in risalto una sensibilità anomala finallora mascherata e attenuata dal rivestimento prepuziale. Le terapie della PE tendono a contrastare queste due principali cause del disturbo, quella psico-emotiva e quella dovuta alla ipersensibilità locale. Sulla sfera psico-emotiva agiscono farmaci della classe degli inibitori della ricaptazione della serotonina, che inducono una sedazione generale e una inibizione relativa del riflesso eiaculatorio. Alcuni di essi sono on demand e quindi vanno assunti in occasione del rapporto. La desensibilizzazione delle mucose glandulari e prepuziali si ottiene in modo progressivo con le tecniche fisioterapiche descritte in precedenza. Sono peraltro disponibili in commercio vari prodotti in forma di creme o spray che anestetizzano parzialmente le parti apicali del pene, ma presentano l’inconveniente, come anche l’assunzione dei farmaci neurolettici, di dover programmare il rapporto, cosa non sempre possibile o gradita.
Pertanto, a nostro modo di vedere, il modo migliore per trattare il problema è desensibilizzare in modo progressivo le mucose peniene e associare, laddove fosse insufficiente la fisioterapia, una medicazione neurolettica, adattando il dosaggio alla risposta individuale. La maggior parte dei pazienti risponde in modo molto soddisfacente alla sola terapia fisica. Ma l’associazione con i farmaci neurolettici riesce a vincere anche i casi più difficili
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